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Truffa Postepay: come chiedere rimborso

Postepay è una delle prepagate più diffuse e conosciute in Italia, lanciata sul mercato da Poste Italiane è adatta a tutti per la sua facilità di utilizzo e per l’alta reperibilità. Forse proprio per questa ragione, è una delle prepagate più gettonate per le truffe.

La carta prepagata Postepay è perfetta per effettuare acquisti online convenienti, per ricevere o trasferire denaro, e, nella versione Evolution, permette di avere un conto corrente collegato, completo di IBAN, sul quale accreditare lo stipendio o pagare le proprie utenze.

Per arginare la possibilità di cadere in una truffa, è importante saperle riconoscere e sapere come queste avvengono di solito. Di seguito vedremo quali sono le principali modalità di truffa Postepay e come comportarsi nel caso in cui si sia accorsi in una di queste, imparando bene a evitare di subire danni.

Truffa via e-mail

Tra i metodi più utilizzati c’è il phishing; con questa parola si intende una truffa effettuata su internet nella quale il truffatore cerca di convincere la vittima a comunicare i propri dati personali fingendosi un ente riconosciuto o affidabile.

Spesso, il malintenzionato utilizza un pretesto, come una ricarica non andata a buon fine o un controllo privacy, inviando una e-mail o un sms. Solitamente, allíinterno si trova un link sul quale si invita a cliccare per risolvere il fantomatico “problema” e dal quale si aprirà una schermata con la richiesta di inserire username e password di Postepay.

A questo punto il gioco è fatto: per non incappare in queste truffe è importante accertarsi sulla provenienza della comunicazione, magari visualizzando l’indirizzo e-mail completo del mittente oppure effettuando l’accesso sulla propria area personale sul sito ufficiale Postepay dal quale è possibile visualizzare tutti i movimenti andati a buon fine o no, e smascherare la truffa.

Il phishing è una tecnica massiva, nella casella di posta o sul telefono è possibile trovare molti messaggi fraudolenti di questo tipo che invitano gli utenti a inserire la propria password per poi appropriarsene. Spesso i messaggi e-mail simulano perfettamente, nella grafica e nel contenuto, l’ente ufficiale; mentre il contenuto che richiama a un problema o a un blocco è particolarmente subdolo così riescono a sfuggire ai controlli anti-phishing.

Truffa via Social

I Social Network come Facebook e Twitter sono utilizzati da milioni di persone in tutto il mondo, e ciÚ li rende il terreno fertile per l’espandersi dei tentativi di truffa online. Su Facebook le truffe si aggiornano di continuo e colpiscono in modi sempre più vari.

Ad esempio, potrebbe capitare a chiunque di rivolgersi alla pagina ufficiale Facebook di Postepay commentando un post: in questo caso i truffatori, attraverso dei profili falsi creati appositamente, si fingono operatori delle Poste Italiane pronti ad aiutare l’utente direttamente su Messenger.

Il falso operatore riporta sul suo profilo il logo ufficiale e imita l’assistenza nella grafica e nel contenuto per convincere l’utente a rilasciare dati personali, come ad esempio codice fiscale. È importate quindi ricordarsi di osservare se nella pagina è presente la spunta blu, la certificazione di Facebook che assicura che il proprietario di quella pagina Ë realmente quello che dice di essere; inoltre, è importante rivolgersi a Postepay in maniera privata e non utilizzando post aperti o commenti.

Non bisogna mai fidarsi quindi se a scrivere per primo il messaggio è qualcun altro. Il finto servizio clienti è infatti il metodo più utilizzato sui Social network, i cyber criminali tendono in questo modo a comprare la fiducia dell’utente per richiedere il codice OTP.

Cosa fare se si è stati truffati

A tutti può capitare di sbagliare. Pur tenendo presente tutti gli accorgimenti suggeriti, le truffe online sono sempre più verosimili ed elaborate, ed è fin troppo facile incorrere nelle loro trappole.

La prima mossa da fare per arginare i danni è bloccare immediatamente la carta per evitare che chi se ne è impossessato utilizzi il denaro presente sulla carta. La procedura di blocco avviene tramite il numero verde 800.003.322, mentre in questo sito si trovano le altre modalità di contatto.

La seconda cosa da fare è denunciare la truffa subita alla polizia postale. Per richiedere il rimborso della somma sottratta bisogna infine rivolgersi a Poste Italiane avviando la denuncia di furto con i seguenti documenti: numero di blocco della carta soggetta a truffa; copia della denuncia effettuata presso le forze dell’ordine e una lista dettagliata dei movimenti sconosciuti.

Qui si trova il modulo da compilare con queste informazioni da inoltrare presso l’ufficio postale per ottenere il rimborso. Il modulo compilato e i documenti allegati possono anche essere inviati via PEC all’indirizzo di PostePay S.p.A. reclami.postepay@pec.posteitaliane.it oppure via posta ordinaria o raccomandata a PostePay S.p.A. Patrimonio destinato IMEL – Gestione Reclami, Viale Europa, 190 – 00144 Roma.

Come evitare di subire una truffa PostePay

L’importante, quando si naviga su Internet, tenere gli occhi aperti e agire in maniera lungimirante. Controllare i movimenti della carta Postepay è possibile attraverso il sito ufficiale, l’app per smartphone oppure presso gli uffici postali. Prima di inviare denaro a qualcuno sul web, è indispensabile accertarsi che dall’altra parte ci sia una persona vera e che l’acquisto effettuato sia certificato e sicuro.

Se si hanno dubbi di qualsiasi genere su siti o messaggi ricevuti, è bene segnalarli a chi di dovere. Evitare di fornire i propri dati personali è un bene per non ritrovarsi coinvolti in situazioni di phishing massivo con caselle postali piene di spam e sms truffaldini.

SuperEdo

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