Di team building, in questi anni, si parla tantissimo. I motivi sono diversi. Da un lato c’è il desiderio, fisiologico in tutte le aziende, di mantenere in seno alla propria realtà i talenti acquisiti durante gli anni.
Dall’altro, invece, sussiste la necessità di far fronte alle possibili problematiche causate da aspetti come il lavoro ibrido, che rende necessario il mantenimento di un buon livello di produttività e, nel contempo, di un livello di coesione ottimale del team, i cui membri lavorano da diverse zone del pianeta e, molte volte, devono scendere a compromessi partendo da punti di vista personali e culturali tra loro differenti.
In questi casi, e non solo, il team bulding fa la differenza. Come gestirlo con un approccio vincente? Scopriamo alcuni consigli nelle prossime righe.
Il team building efficace prevede un approccio pratico – ciò vuol dire, per esempio, optare per l’abbigliamento customizzato con il logo aziendale e, per non avere problemi relativi alla qualità, puntare sulle proposte di siti come https://www.easypatch.it/ che in poco tempo è diventato un punto di riferimento per la realizzazione di toppe e patch.
In quest’ultimo risiede molta della potenza del team building. Necessario è ragionare per step. Ciò vuol dire, per esempio, analizzare le effettive aree chiave per lo sviluppo e capire di cosa ha davvero bisogno il team (parlare in maniera generica di miglioramento della coesione è sbagliato).
Il passo successivo prevede la progettazione concreta delle attività.
Prima che queste inizino, è cruciale inquadrare in maniera specifica – ossia misurabile – gli obiettivi da raggiungere.
Nella fase appena menzionata, è doveroso coinvolgere direttamente il team. Si tratta di uno step cruciale che consente, non a caso, di iniziare a cementare la coesione tra le varie persone coinvolte e a motivarle.
Un altro consiglio utile prevede il fatto di invitare i membri del team aziendale a mettere in primo piano idee e suggerimenti su attività pratiche che possono fare la differenza dal punto di vista del raggiungimento dell’obiettivo.
Anche l’atteggiamento personale di chi si occupa di gestire il team building ha un ruolo essenziale.
L’approccio giusto prevede il fatto di focalizzarsi su un messaggio su tutti: bisogna impegnarsi affinché i partecipanti capiscano che chi si occupa a livello pratico del team building è lì per loro, che rappresenta un riferimento autorevole in caso di dubbi e problemi.
Da non dimenticare, inoltre, è l’importanza di fornire continui feedback e di lasciare, una volta definiti gli obiettivi, totale autonomia alle persone coinvolte, che devono essere lasciati liberi di completare il lavoro come preferiscono.
Una volta definito l’approccio strategico giusto, non resta che capire quali sono le migliori idee di team building.
Non ci sono riferimenti validi in tutti i casi, ma suggerimenti generali che possono essere presi in considerazione e adattati eventualmente alla propria situazione.
Ecco qualche spunto:
attività di volontariato: un’altra alternativa da valutare quando si parla di team building è quella di volontariato. Dalle mense fino alle case famiglia, sono svariati i contesti dove è possibile organizzare i momenti a cui sono dedicate queste righe. In tali frangenti, oltre a ottimizzare la coesione tra i vari membri del team, è possibile dare spazio al tema dei valori di responsabilità sociale.
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