Sanificazione dei condizionatori ai tempi del Covid-19: come e perché farla
Da SuperEdo
Dicembre 19, 2020
L’emergenza sanitaria ha cambiato totalmente il nostro modo di approcciarci all’igiene di case e uffici. Fino all’anno scorso, infatti, poche persone fuori dal settore delle imprese di pulizie conoscevano la differenza tra disinfezione e sanificazione.
Quest’ultima operazione deve riguardare non solo le superfici dei tavoli, le sedie, gli elementi d’arredo del bagno, ma anche i condizionatori. Anche se siamo in inverno, giocare d’anticipo informandosi prima dell’estate ha sempre il suo perché. Alla luce di ciò, nelle prossime righe vediamo assieme qualche informazione specifica in merito.
Sanificazione condizionatori: ecco cosa sapere
Quando si parla di come sanificare i condizionatori, è necessario ricordare che ci si deve muovere tenendo conto di diverse fasi. Si parte dai filtri – il cui igiene è basilare a prescindere dall’emergenza Covid-19 per via del rischio di avere a che fare con il batterio della Legionella Pneumophila, principale causa della legionellosi – che devono essere puliti utilizzando acqua e sapone neutro. Un’ulteriore alternativa valida prevede il ricorso all’alcol etilico.
Chi sta leggendo queste righe, si chiede quasi sicuramente se i filtri dei condizionatori possono essere smontati in autonomia. Questa domanda è molto importante e la risposta dipende innanzitutto dalle caratteristiche dell’impianto. In ogni caso, sul libretto d’istruzione si possono trovare tutti i riferimenti in merito e, quando necessario, anche la raccomandazione di ricorrere al servizio di un professionista. Detto questo, facciamo presente che, dopo le operazioni sopra citate, i filtri del condizionatore devono essere necessariamente asciugati prima di rimontarli.
Tornando un attimo indietro, è doveroso sottolineare il fatto che, prima di procedere alla sanificazione vera e propria, è opportuno concentrarsi sulla pulizia, che prevede la rimozione dello sporco visibile. In questo frangente, è opportuno ricorrere a detergenti ad hoc, grazie ai quali è possibile rimuovere materiale organico e tracce di polvere.
Cosa dire, invece, della gestione della sanificazione degli erogatori? Per quanto riguarda questa parte dei condizionatori, la prima cosa da dire è che l’operazione deve essere fatta a macchina spenta. Se si procede autonomamente, si possono utilizzare spray detergenti appositi, prodotti con i quali non sussiste il rischio di avere successivamente a che fare con cattivi odori.
Il condizionatore può essere tenuto spento per pochi minuti. Nella fase di sanificazione degli erogatori, la riattivazione della macchina è cruciale. Grazie ad essa, infatti, è possibile fare in modo che la condensa scivoli e arrivi anche sui filtri, ottimizzando di fatto il processo di sanificazione.
Ogni quanto effettuare la sanificazione dei condizionatori?
Eccoci a parlare di un altro interrogativo molto diffuso. I principali riferimenti in merito sono l’inizio della stagione estiva, momento dell’anno in cui si inizia ad utilizzare gli impianti, ma anche le prime settimane dell’autunno. La sanificazione in quest’ultimo momento dell’anno è consigliata soprattutto a chi ha un condizionatore a pompa. Come ben si sa, questi impianti consentono anche di riscaldare gli spazi domestici e dell’ufficio durante la stagione fredda dell’anno.
Quanto costa sanificare i condizionatori?
Passiamo ora al nodo dei prezzi, ricordando innanzitutto che non esiste un riferimento unico. Il costo della sanificazione degli impianti di condizionamento delle case, degli uffici e dei negozi dipende infatti dal numero di unità sanificate. Quando è una, l’impegno economico si aggira tra gli 80 e i 100 euro. In caso di sanificazione di due unità, invece, si parla di 130/150 euro. Man mano che si sale con il numero di unità sanificate, bisogna mettersi nell’ottica di un prezzo di 30/40 euro a singolo split.
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