Il packaging degli alimenti recentemente sta acquisendo sempre più importanza, sia per quanto riguarda i materiali di produzione che le grafiche. Tuttavia, il concetto di confezione per alimenti ha radici antiche, sin dagli albori del commercio le persone hanno avuto l’idea di proteggere gli alimenti durante le varie fasi del commercio.
Ad oggi, una confezione può essere uno strumento per informare i clienti e per attrarne di nuovi, comunicando l’identità aziendale. Si tratta, pertanto, di una parte stessa del prodotto, pur mantenendo la funzione di protezione degli alimenti stessi. Ma a quando risale il concetto di “confezione” come lo conosciamo adesso? Risale alla fine del diciottesimo secolo, concomitante ai cambiamenti dovuti alla rivoluzione industriale.
Infatti, la produzione in larga scala, creò l’esigenza di proteggere, ma anche differenziare i diversi prodotti. Nacquero, così, le confezioni in metallo, utilizzate specialmente per i biscotti ed i prodotti di pasticceria. È con gli albori del ventesimo secolo e le nuove tecniche di produzione che hanno iniziato a diffondersi contenitori in diversi materiali e forme, con una funzione anche estetica. I primi anni del ‘900, anche se al packaging non si conferisce ancora la funzione comunicativa, si inizia a concepire lo stesso come un involucro che, oltre a proteggere il contenuto, conferisce eleganza allo stesso, quasi come un oggetto da collezionare.
Negli anni ’30, negli Stati Uniti, alcuni designer iniziano ad interessarsi al mondo del packaging, considerando la confezione come mezzo per vendere meglio il prodotto stesso. Gli anni più recenti, invece, hanno diffuso una nuova consapevolezza sul mondo del confezionamento, portando i produttori a concepire soluzioni plastic free, biodegradabili ecc., in modo da andare incontro alle esigenze di un consumatore sempre più consapevole sulle tematiche ambientali, alla ricerca di prodotti sostenibili. Se vuoi avere maggiori dettagli, scopri Celvil azienda di imballaggio packaging tutta italiana.
Il packaging nasce originariamente per proteggere il prodotto, proprio per questo la prima caratteristica essenziale dello stesso è il costo, che non dovrebbe incidere in maniera significativa sul prezzo finale del prodotto pagato dal consumatore. Tuttavia, c’è chi decide di puntare proprio sulla confezione come mezzo distintivo, rendendola pregiata e quindi, in questo caso, aumentando il prezzo complessivo. Un altro requisito della confezione è la comodità. C’è da considerare, però, che il concetto di comodità non si può definire in maniera univoca. Il consumatore può ritenere pratica una confezione maxi, oppure una richiudibile, oppure una monodose, ecc. Oppure, semplicemente, una confezione che va direttamente in forno a microonde.
In genere, comunque, la maggior parte delle persone apprezza degli imballaggi che tengono al sicuro i prodotti, facili da trasportare e leggeri. Le informazioni riportate sul pacco e le istruzioni per il consumo, devono essere riportate in maniera chiara ed esaustiva, per permettere anche ai meno esperti in cucina di ottenere il risultato sperato. Alcuni marchi, hanno fatto del tipo di confezioni il proprio tratto distintivo. Si pensi alle caramelle nella scatoletta trasparente con linguetta, ideali da tenere in borsetta; oppure alle bottigliette con tappo richiudibile con un semplice gesto, perfette da portare con sé durante lo sport.
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