Lavorare la pelle nell’industria conciaria: i migliori consigli per iniziare

La pandemia ha messo a dura prova ognuno di noi, spingendo diverse persone a sviluppare nuove consapevolezze e, finalmente, a trovare la forza per inseguire i loro sogni allo scopo di realizzarli, talvolta, anche effettuando degli investimenti più o meno importanti per entrare nel mondo dell’imprenditoria. Oltre a questo, le piccole e medie imprese nascenti hanno visto nei bonus governativi a fondo perduto un valido aiuto, in grado di incrementare notevolmente il fenomeno, permettendo ai proprietari di raccogliere i frutti dei loro business senza troppe forzature e scadenze.

È vero che viviamo in un periodo storico particolarmente controverso, in cui le crisi si susseguono costantemente, ma questo non ha scoraggiato i più audaci, giovani e non solo, spingendoli, anzi, verso una nuova avventura, con tutti i rischi che essa può portare con sé. Alla luce degli stessi, vi consigliamo vivamente di studiare a fondo i vari settori nei quali si desidera immettersi, prima di intraprendere un qualsiasi percorso.

Va detto, del resto, che gli impieghi e le proposte avanzate negli ultimi tempi assumano una natura differente, tra idee innovative e nascita di imprese relative a settori già ben consolidati. In questo frangente, l’industria conciaria è un esempio lampante. Dopo essere lavorata attraverso numerosi processi, infatti, la pelle porta a risultati di elevata qualità. Per essi, però, è necessario avere molta attenzione, non solo nei confronti della materia prima, ma anche relativamente agli apparati industriali che vengono adoperati per passare dal prodotto grezzo a quello finito. Nelle prossime righe, vi diamo alcuni suggerimenti e informazioni utili per lanciarsi in questa tipologia di progetto.

Entrare nell’industria conciaria scoprendo come lavorare la pelle

Scopriremo, di seguito, che per lavorare la pelle e affacciarsi al mondo della conceria, si necessiti di numerosi macchinari, utili a svolgere le varie fasi della lavorazione della materia prima. In particolare, si comincia con la riviera, ossia dall’operazione preliminare con cui si prepara la pelle grezza, seguendo un processo di pulizia e attraverso i vari step di rinverdimento. Successivamente, si passa alla concia nel vero senso della parola, ossia a tutti i passaggi che servono a stabilizzare le fibre del derma. Solo dopo, si svolgono la riconcia, la tintura e l’ingrasso.

Tutti questi processi sono necessari allo scopo di conferire caratteristiche specifiche alla pelle, come morbidezza ed elasticità. Solo dopo, bisogna effettuare la rifinizione che comprende tutte le fasi con cui si arriva al prodotto finito, a scopo prettamente estetico. In linea generale, i procedimenti in oggetto interessano soltanto la superficie della pelle. Come già precedentemente accennato, per assolvere a tutte queste lavorazioni è fondamentale utilizzare dei macchinari per concerie, le cui funzioni, saranno oggetto del prossimo paragrafo.

I macchinari più importanti per lavorare la pelle

Come detto, le fasi iniziali della conceria riguardano la lavorazione del materiale grezzo. La materia prima segue un iter in umido, in cui si svolgono vari processi chimici come quelli del rinverdimento, della macerazione allo scopo di reidratare la pelle, la depilazione col calcinaio e la de-calcinazione. In questa fase, si svolge anche lo sgrassaggio, oltre al piclaggio e, successivamente, la concia. Al termine dei progetti, si otterrà un semilavorato già inseribile sul mercato, oppure un prodotto che avrà bisogno di ulteriori lavorazioni per arrivare alla finitura. Una volta essiccata, la pelle sarà immessa in una sala controllata in termini termo-igrometrici, attraverso un tunnel apposito o un telaio, a seconda del risultato che si intende ottenere. Si arriverà al prodotto finale con la bottalatura a secco, la palissonatura e la finitura, in cui vengono combinate azioni termiche e meccaniche sfruttando calore e pressione.