La Sicilia è un’isola incantevole, tutta da visitare. Le migliaia di turisti che vi approdano ogni anno sanno che le bellezze da vedere sono davvero tante. La prima cosa che un visitatore nota è la bellezza del mare, di un colore turchese intenso, che regala alcune tra le spiagge più belle d’Italia, tra calette nascoste e oasi selvagge circondate dal verde della macchia mediterranea.
Ma la Sicilia non si visita solo per il magnifico mare. La sua storia, le sue leggende, l’Etna, i suoi tesori architettonici e naturalmente la sua straordinaria gastronomia sono solo alcune delle meraviglie che l’isola ha da offrire. Separata dall’Italia dallo Stretto di Messina, dominato secondo gli antichi da Scilla e Cariddi, la Sicilia inebria con la sua bellezza gli occhi di chi arriva con i traghetti e navi per il porto di Messina fin dal primo sguardo, lasciando presagire, attraverso i suoi colori, scenari di incomparabile bellezza.
La Sicilia gode di una posizione geografica che la pone al centro del Mediterraneo, rendendola quindi, in passato, ideale luogo di conquista a opera di diverse popolazioni.
Tutte le civiltà del mediterraneo si sono avvicendate in Sicilia, lasciando testimonianze tangibili in importanti siti archeologici come quello antichissimo di Fontana Nuova, che si trova a Marina di Ragusa, dove sono stati rinvenuti i reperti delle prime presenze di uomini in Sicilia.
Poi ci sono le Grotte di Scurati, in provincia di Trapani, che sono state abitate sin dal paleolitico e in una di esse, la grotta Mangiapane, è stato costruito un borgo abitato fino alla metà del XX secolo. Le Grotte dell’Addaura, vicino Palermo, famose per le incisioni parietali, così come la Grotta di Cala del Genovese, sull’Isola di Levanzo, provincia di Trapani. Le Grotte di San Vito lo Capo, sempre a Trapani, dove sono state rinvenute incisioni parietali.
La Sicilia si può visitare in qualsiasi periodo dell’anno, perché gode di un clima mite e racchiude molto più che bellissime spiagge e mare cristallino. In Sicilia si trovano ben 7 siti Unesco di pregevole bellezza e importanza e sono: la Palermo Arabo-normanna e le cattedrali di Cefalù e Monreale; l’Area Archeologica di Agrigento, meglio conosciuta come la Valle dei Templi; il Monte Etna, che è il vulcano attivo più alto d’Europa; le Isole Eolie; le città tardo Barocche del Val di Noto; Villa Romana del Casale; Siracusa e le Necropoli rupestri di Pantalica.
I suoi primi dominatori furono i Fenici e la chiamarono Zyz dal fenicio “fiore”, probabilmente perché somigliava morfologicamente a un fiore. I greci la chiamarono “Panormos”, per sottolineare la sua caratteristica di porto del Mediterraneo. In epoca romana il nome venne cambiato nel latino “Panormus” e infine, in epoca moderna il nome della città è diventato Palermo.
La cucina palermitana, come aspetto generale, rientra nella “Dieta Mediterranea” e prevede l’utilizzo di alimenti di origine vegetale, fra cui frutta, verdura, ortaggi, pane e cereali, patate e legumi, di carni rosse, come quella bovina, ovina e suina, carni bianche e ovviamente pesce. I piatti, poi, sono caratterizzati da un grande uso di latticini, con l’enorme varietà di formaggi locali, e l’utilizzo dell’olio d’oliva come primo condimento.
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