Sono sempre più persone decidono di utilizzarla per sostituire la sigaretta tradizionale. Accendere una bionda è per molti una vera e propria coccola per sé stessi, un momento che può diventare irrinunciabile. Separarsi da questa abitudine è quindi complicato e l’e-cigarette sembrerebbe fornire un’alternativa a quella classica.
In questo articolo vedremo come funziona lo strumento tanto celebrato dagli svapatori di tutto il mondo e se esistono davvero dei benefici a esso connessi. Scegli la tua sigaretta elettronica su Terpy; prima di farlo però ci sono tanti aspetti da tenere in considerazione: in questo articolo ne troverai alcuni.
Quando una bionda brucia, lo fanno anche alcune sostanze altamente nocive per il corpo. Alcuni esempi? Nicotina, monossido di carbonio, acetone, catrame, ammoniaca e cianuro di idrogeno sono solo alcuni degli elementi che ritroviamo nelle sigarette tradizionali e i danni che ne provengono sono ormai noti a tutti.
Negli ultimi due decenni, abbiamo però assistito alla diffusione di un surrogato di grande successo: l’e-cigarette, considerata da molti una valida alternativa a quella tradizionale. Ma come funziona? A differenza di ciò che avviene nei metodi classici, il fumatore non aspira il frutto di una combustione, bensì un vapore che è il risultato del riscaldamento di un liquido aromatizzato e che contiene quantità di nicotina personalizzabili.
L’obiettivo è quello di riprodurre l’esperienza che l’individuo prova nel momento in cui si ritrova a fumare una sigaretta tradizionale. Molti modelli consentono inoltre di consumare un liquido privo di nicotina, rendendo possibile utilizzarla senza esserne però dipendenti.
La differenza tra le due sigarette non è solo di natura tecnica: molti ritengono infatti che preferire quella elettronica possa comportare danni inferiori per l’organismo. Secondo uno studio condotto dalla Public Health England, le e-cig comportano un danno per l’organismo nettamente inferiore rispetto alle sigarette tradizionali.
Lo studio dimostra infatti come, soltanto durante il primo mese, i danni causati dal fumo della sigaretta siano ben più gravi rispetto ai problemi connessi a quella elettronica, comportandone circa il 95% in meno rispetto ai metodi tradizionali. Partendo da questi presupposti, la PHE incoraggia i fumatori ad avvicinarsi a questo strumento, ritenuto utile non solo per ridurre i rischi legati al tabagismo, ma anche per smettere di fumare in maniera graduale ed efficace.
La bionda è la più cara amica di un fumatore, ma i dati diffusi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità parlano chiaro: sarebbero oltre 8 milioni le morti che avvengono ogni anno per cause legate al tabagismo, numeri che salgono se includiamo oltre un milione di decessi connessi al fumo passivo.
In molti ritengono che questo problema possa essere ridimensionato sostituendo l’utilizzo della sigaretta classica con quella elettronica. Uno studio pubblicato sulla Annals of Internal Medicine e finanziato da Cancer Research UK sembrerebbe confermare questa ipotesi. Secondo i ricercatori, infatti, l’e-cig può avere enormi benefici per l’organismo con risultati visibili già a partire dai primi mesi successivi il suo utilizzo.
Si ritiene inoltre che l’e-cigarette possa essere utile a chi decide di smettere di fumare, permettendo di ridurre gradualmente il contenuto di nicotina fino ad arrivare ad azzerarlo del tutto. In Italia, il liquido per sigaretta elettronica può contenere infatti quantità comprese tra l’1.6% e lo 0%, consentendo di scegliere una percentuale più alta o più bassa a seconda delle proprie esigenze. Inoltre, esso è altamente personalizzabile, offrendo la possibilità di optare per una grande quantità di aromi presenti sul mercato, da quelli più tradizionali, come al tabacco classico, a quelli più esotici, come quelli al mango o all’ananas.
L’e-cigarette è poi considerata un utile alleato per ridurre l’inquinamento ambientale: sebbene non sia considerata zero waste, essa può aiutare a ridurre l’impatto ambientale normalmente prodotto dalle sigarette, a condizione che venga smaltita correttamente.
Sono infatti oltre 750 000 le tonnellate di rifiuti generate dai filtri di sigaretta ogni anno. Secondo la Direttrice Esecutiva di Clean Ocean Cindy Zipf, soltanto un terzo finirebbe nella spazzatura, mentre il resto verrebbe disperso nell’ambiente. È infatti abitudine ritenere che questi filtri siano costituiti di carta e cotone e quindi facilmente degradabili, ma la realtà è che essi impiegano fino a 15 anni per farlo. Oltre a una grande quantità di metalli pesanti e sostanze altamente inquinanti, contengono infatti diacetato di cellulosa, una plastica particolarmente dannosa per l’ambiente e difficile da smaltire. Sostituire la sigaretta tradizionale con quella elettronica ridurrebbe quindi la quantità di agenti inquinanti nel pianeta, permettendo di impiegare un filtro riutilizzabile.
La sigaretta elettronica ha avuto successo in tutto il mondo, conquistando milioni di fumatori. Sebbene le ricerche siano ancora in corso, in molti si trovano d’accordo nell’affermare che l’e-cigarette possa essere effettivamente meno dannosa rispetto a quella tradizionale, non contenendo le sostanze nocive che normalmente brucerebbero nella bionda classica.
Un altro aspetto che potrebbe aver conquistato i fumatori può essere legato al fatto che, sebbene non si tratti di un medicinale, essa permette di regolare la percentuale di nicotina contenuta fino ad azzerarla completamente. Abbiamo visto come sia inoltre possibile personalizzare il liquido della propria sigaretta elettronica con diversi aromi o l’impatto positivo che può avere per l’ambiente il suo utilizzo.
Le ragioni del successo della sigaretta elettronica sono quindi numerose e sono state già in grado di convincere milioni di fumatori in tutto il mondo ad abbandonare la bionda classica.
*Le informazioni contenute in questo articolo sono presentate a solo scopo informativo. Se si hanno dubbi o quesiti sull’uso è necessario contattare il proprio medico.
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