Codici a barre, cosa e come vengono utilizzati
Da SuperEdo
Aprile 30, 2021
Nel mondo del commercio, in modo particolare quello online, nel corso degli ultimi tempi si sente parlare con sempre maggiore frequenza dei codici a barre. Si tratta, in pratica, di vere e proprie sequenze alfanumeriche che vengono correlate a dei prodotti, piuttosto che a delle confezioni o, ancora, a dei particolari componenti.
I codici a barre, che si caratterizza per essere leggibili, comprendono tutte quelle informazioni che vengono sfruttate con chiari obiettivi informativi, piuttosto che per motivi di marketing. Non solo, dal momento che spesso contengono anche dati fondamentali circa la tracciabilità dei prodotti nel corso del ciclo di vita che li caratterizza.
La lettura dei codici a barre si verifica sfruttando dei dispositivi appositamente realizzati. Stiamo facendo riferimento ai lettori per codici a barre oppure a degli scanner del tutto particolari, che si caratterizzano per poter contare sulla presenza di lenti e luci, in grado di svolgere la decodificazione di tutti quei dati che si trovano all’interno dei codici. Le medesime informazioni che vengono lette, vengono poi trasmesse all’interno di uno specifico database, in cui avviene non solo la registrazione, ma pure il tracciamento. Al giorno d’oggi, se ne fa un larghissimo uso soprattutto in riferimento agli e-commerce e alle varie piattaforme che consentono di effettuare acquisti online, come ad esempio eBay, Amazon e tanti altri ancora. Per chi è nei panni del rivenditore, può essere senz’altro utile dare un’occhiata al portale Codiceabarreitalia.it,
Qualche cenno di storia
La tecnologia relativa ai codici di barre viene spesso fatta risalire ai primi anni Cinquanta. È proprio nel 1952, infatti, che è stata brevettata per la prima volta. Attenzione, però, dal momento che per poter vedere il primo prodotto scansionato con tali codici è necessario aspettare oltre un ventennio. Correva l’anno 1974 e, all’interno del supermercato Marsh in Ohio venne usato per la prima volta su un semplicissimo pacchetto di gomme da masticare.
Al giorno d’oggi, come si può facilmente intuire, i codici a barre si caratterizzano per essere proposti in un gran numero di formati. Interessante notare come alcuni siano composti da una sequenza di linee e vengono ribattezzati codici a barre 1D, ovvero monodimensionali, ma si arriva anche ad altre tipologie di codici a barre, che si caratterizzano per essere delle sequenze di pallini, piuttosto che di altri simboli.
L’uso dei codici a barre
Come si può facilmente intuire, i codici a barre vengono impiegati alla stregua di vero e proprio sistema per individuare e rilevare in maniera rapida dei prodotti. Al giorno d’oggi, qualsiasi tipologia di settore industriale sfrutta tali codici a barre con l’intento di automatizzare, ma al contempo anche rendere più semplice ed efficace l’attività di tracciamento.
Nello specifico, l’esigenza di una corretta tracciabilità nasce senza ombra di dubbio per individuare non solo il luogo in cui hanno avuto origine i vari prodotti, ma anche altre informazioni e dati molto importanti che possano garantirne la qualità. Un esempio su tutti è rappresentato dalla data di spedizione, fino alla vendita del rivenditore.
Complessivamente, si può tranquillamente parlare dei codici a barre come di un sistema fondamentale per poter garantire la massima precisione in merito a tracciabilità e smistamento dei vari prodotti. Un’esigenza che è legata in modo particolare all’obiettivo di poter garantire un più alto livello di sicurezza, così come una semplificata e più efficace gestione delle responsabilità. Proprio da poco tempo, inoltre, è stata stesa una completa legislazione a livello non solamente europeo, ma anche internazionale, in cui si è provveduto a regolamentare l’uso dei codici a barre per qualsiasi tipologia di prodotti, in modo particolare in ambito farmaceutico, applicando dei codici che siano leggibili in via del tutto automatica e sempre più rapida.
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