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Chemioterapia, quando richiedere l’accompagnamento

Quando richiedere l’accompagnamento se si è in chemioterapia? La legge prevede l’assistenza e l’indennità di accompagnamento in specifiche situazioni e anche per periodi relativamente brevi quando si presentano i presupposti previsti dall’ASL e riportati anche dall’Inps che si occupa della sua effettiva erogazione.

Quando posso richiedere l’accompagnamento per la chemioterapia? Ecco cosa dice la legge!

L’indennità di accompagnamento è un diritto che spetta anche alle persone che sono sottoposte a chemioterapia oppure ad altre terapie in day hospital. A ribadire questo concetto nel dettaglio la legge 18/1980, che mira proprio a tutelare i malati oncologici anche nei casi in cui la Commissione ASL in prima istanza neghi il beneficio.

Per poter far valere i propri diritti, secondo quanto previsto dalla legge, si può richiedere anche un supporto esterno a professionisti come risarcimentierimborsi.it, che hanno gli strumenti idonei alla richiesta di ricorso per riuscire a ribaltare la decisione dell’ASL, e concedere a chi ne ha diritto l’accompagnamento.

Su questo tema si è pronunciata anche la Corte di Cassazione, che ha stabilito come le persone che seguono trattamenti quali: chemioterapia, radioterapia e terapie che sono debilitanti, possano ottenere anche solo per un breve periodo l’indennità di accompagnamento.

La Corte Suprema della Cassazione ha sottolineato come non ci sia nessuna norma che vieta il riconoscimento dell’accompagnamento anche se per periodi molto brevi.

Indennità di accompagnamento: i requisiti richiesti

Non tutte le persone affette da un tumore o cancro possono richiedere l’indennità di accompagnamento. Infatti, questa è richiedibile solo a coloro che presentano dei problemi che determinano la necessità di qualcuno che li accompagni alle visite, alle attività della vita quotidiana in quanto impossibilitato realmente a farlo da solo.

Infatti, l’indennità di accompagnamento è concessa quando le terapie e il tumore hanno reso il soggetto invalido totale oppure con problemi di deambulazione che non gli permettono di svolgere le tradizionali attività quotidiane. Solo in questi casi, dunque, si ha la possibilità di ottenere un riconoscimento per l’assistenza domiciliare.

Come richiedere l’indennità di accompagnamento

L’indennità di accompagnamento dev’essere richiesta con la compilazione di una domanda apposita che dev’essere poi inoltrata all’ufficio per gli invalidi civili dell’ASL. Insieme all’accompagnamento di solito vanno inseriti anche quella di riconoscimento di stato d’invalidità oppure di handicap.

Bisogna inserire anche i certificati anagrafici, che vengono indicati nel modulo di richiesta, il certificato medico che riporta la dicitura: persona impossibilitata alla deambulazione senza il sostegno permanente di un accompagnatore o di una persona che necessiti di un’assistenza continua e che non è in grado di compiere atti quotidiani. A questa va aggiunta anche tutta la documentazione clinica con i relativi referti medici e la cartella clinica.

Può succedere che anche seguendo l’iter richiesto la Commissione medica dell’ASL possa rigettare in prima istanza la richiesta inviata. In questo caso se si sa di aver diritto all’indennità di accompagnamento è possibile inviare un ricorso. Questo dev’essere presentato con decorso dalla data di ricevimento della risposta con provvedimento sfavorevole.

Obiettivi e supporto economico concesso

L’assegno di accompagnamento viene concesso in quanto ha l’obiettivo di incentivare l’assistenza al domicilio dell’invalido evitando di dover ricorrere al ricovero ospedaliero. Anche chi richiede l’assegno per periodi brevi ha diritto a questo sostegno economico che risarcisce la persona che si prende cura e aiuta chi soffre di tumore o cancro.

Nel dettaglio, l’assegno di accompagnamento prevede un assegno di 513,43 euro mensili attualmente. Si può ottenere l’indennità per 12 mesi per volta. Ogni anno si deve rinnovare la richiesta.

In caso d’invalidità momentanea dovuta alla chemioterapia o radioterapia il periodo di indennità dipende da quello in cui si ha realmente bisogno di un sostegno e supporto nello svolgimento delle proprie attività quotidiane. Naturalmente, alla conclusione della terapia e quando si riacquista uno stato di salute ottimale, non si avrà più diritto ad usufruire di questa prestazione.

SuperEdo

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