Cannabis light: un business rivoluzionario
Da SuperEdo
Settembre 30, 2021
Negli ultimi anni, l’economia italiana è cambiata tantissimo e si sono affacciati diversi business a dir poco rivoluzionari. Tra questi, è possibile citare il mondo che ruota attorno alla cannabis light.
Perché si tratta di un business che ha messo in primo piano una svolta per l’economia – e la cultura – nel nostro Paese? Scopriamolo assieme nelle prossime righe di questo articolo.
Focus sulla sostenibilità
Da diversi anni a questa parte, tra i driver che influenzano maggiormente la scelta del consumatore che acquista prodotti e servizi rientra la sostenibilità, ambientale e non solo. Nel caso del business della cannabis light, lato utente si ha l’assoluta certezza di acquistare prodotti rispettosi della natura.
Tutto quello che ruota attorno alla cannabis a basso contenuto di THC – il limite è pari allo 0,2% con una soglia di tolleranza fino allo 0,6 – è infatti frutto di una filiera biologica e, in alcuni casi, anche biodinamica.
Alla base c’è una pianta che è unica nel suo genere. La canapa, utilizzata tantissimo anche in edilizia sostenibile, è infatti una specie resiliente, il che si traduce nella sua capacità di crescere anche in condizioni avverse per altre piante e di favorire la prevenzione del consumo di suolo.
Capace di purificare il suolo in cui viene coltivata, la canapa richiede, dal punto di vista idrico e non solo, molte meno risorse rispetto ad altre fibre tessili, come per esempio il cotone.
Il nodo del risparmio
L’esigenza di ottimizzare le spese domestiche è comune a tantissime persone. Quando si parla della canapa e in particolare della fibra tessile, è possibile vivere in prima persona opportunità di risparmio molto interessanti. I tessuti sopra ricordati, apprezzati per la loro sostenibilità, resistono ai lavaggi senza perdere nulla dal punto di vista della qualità, il che rappresenta un aspetto estremamente positivo quando si ha a che fare, per esempio, con le tende.
I nostri migliori amici
Sempre più presenti nelle nostre famiglie, gli animali domestici, in particolare i cani e i gatti, sono a dir poco amati. Per loro, infatti, siamo disposti a spendere cifre notevoli. Se, per quanto riguarda il consumo umano, la popolarità dei rimedi naturali e sostenibile è innegabile, la situazione per i nostri pet non è diversa. Il business della cannabis light legale – che ha iniziato a concretizzare un giro d’affari importante nel gennaio 2017 a seguito dell’entrata in vigore della Legge 242/2016 – è un punto di riferimento fondamentale a tal proposito grazie alla possibilità di acquistare preparazioni al CBD, caratterizzate anche dalla presenza di altri ingredienti con efficacia antinfiammatoria e antiossidante.
Il cambiamento culturale
Quando si guarda ai cambiamenti portati dall’entrata in vigore della Legge 242/2016 – testo normativo che, come gridato più volte a gran voce dagli addetti ai lavori, ha diverse falle – non si può non chiamare in causa la svolta culturale.
Anche se i passi da fare sono ancora tanti, con l’entrata in vigore del testo normativo sopra citato si è iniziato, nel nostro Paese, ad andare oltre all’immagine della cannabis come pianta legata a situazioni di illegalità o a terapie mediche (la cannabis light legale non ha efficacia terapeutica).
Come già detto, sono ancora tanti i passi da fare. Nonostante ciò, il quadro, se si pensa al periodo prima del 2017, è a dir poco promettente. Per rendersene conto basta rammentare il fatto che sia gli e-commerce sia i negozi fisici concretizzano numeri ottimi, che non hanno risentito della crisi. Per quanto riguarda gli store su strada, è doveroso sottolineare che la clientela proveniente dall’estero è stata di fatto sostituita, nel periodo delle restrizioni internazionali dovute all’emergenza sanitaria, da un target di età avanzata, anche grandi anziani, interessato in particolare a prodotti come le tisane.
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