Quando si parla di post dei Vip su Instagram, come ben si sa, la polemica è quasi sempre dietro l’angolo. Ciò vale soprattutto quando, al centro dell’attenzione, c’è una regina del gossip come Belen Rodriguez.
La bellissima argentina, che sul social è seguita da oltre 10 milioni di persone, nella giornata del 16 novembre 2022 ha pubblicato un post che, non certo per la prima volta sul suo profilo, ha scatenato un vespaio di commenti.
Questa volta, però, al centro non c’è la sua vita privata, ma una scelta professionale. Belen, come molti altri personaggi dello spettacolo, usa infatti il suo profilo Instagram per pubblicizzare prodotti di varia natura. Dai depilatori fino ai servizi di tutoraggio scolastico per Santiago, il suo primogenito nato dal matrimonio con Stefano De Martino, sono diversi i prodotti e i servizi ai quali la conduttrice e showgirl presta la sua bacheca con post sponsorizzati.
A provocare l’ira dei follower è stato un contenuto dedicato al brand di moda Shein. Nel post, composto da due scatti, vediamo una Belen come sempre bellissima, con una piega dei capelli dal sapore vagamente rétro e con indosso una gonnellina a pieghe beige e un maglione in palette.
Lei come sempre stupenda, i follower, invece, sul piede di guerra. Come mai? Perché Shein è da tempo uno dei brand di fast fashion più criticati per via delle politiche di gestione del lavoro. A gettare benzina sul fuoco ci ha pensato una recente inchiesta condotta dalla reporter Iman Amrani per la pay tv del britannico Channel 4.
La giornalista e alcuni suoi colleghi, introdottisi con telecamere nascoste in alcune fabbriche dove il colosso cinese – che in poco meno di due anni ha concretizzato una scalata al successo mai vista prima nel mondo della moda – fa produrre i suoi capi.
Cosa è uscito? Un quadro al di là di ogni immaginabile sfruttamento. Giornate di 17/18 ore lavorative, un giorno di riposo al mese, uno stipendio in yuan equivalente a poco più di 500 euro al mese e con la prima mensilità trattenuta dall’azienda.
I vertici dell’azienda, che hanno poi parlato con i giornalisti di Business Insider, si sono detti fortemente turbati per i contenuti del documentario e pronti a prendere provvedimenti contro quella che hanno definito come una violazione del codice etico dei loro fornitori.
Il post in questione ha provocato, come già accennato, tantissimi commenti inferociti da parte dei follower dell’argentina. C’è chi ha sottolineato i pochi centesimi a capo che guadagnano gli operai del colosso e chi, invece, le ha chiesto se con le sue entrate annuali, pari a quelle di un calciatore di serie A, abbia bisogno di sponsorizzare Shein.
Altri, invece, hanno fatto leva sulla sua possibilità di scegliere le collaborazioni social e di dire no.
Non tutti i commenti si sono espressi contro la scelta di Belen Rodriguez. C’è chi ha criticato la polemica, facendo presente che ci sono altri brand che adottano politiche di lavoro affini a quelle di Shein (a seguito dell’uscita del documentario, in diversi hanno affermato che, a loro dire, il lavoro di Amrani non ha messo in luce nulla di sconosciuto nell’industria del fast fashion). Alcuni utenti hanno addirittura sottolineato che pure la filiera produttiva degli smartphone tramite cui vengono scritti i commenti critici nei confronti del brand e di Belen ha aspetti fortemente criticabili (il che è oggettivamente vero).
Anche Veronica Cozzani, mamma della conduttrice, ha voluto in qualche modo dire la sua sul tema. La donna, che ha più volte difeso la figlia dalle aspre critiche dei follower soprattutto quando questi ultimi si esprimevano sulla sua vita privata, ha infatti risposto con un cuore a uno dei tanti commenti scritti in difesa della scelta di Belen, che non si è espressa in alcun modo.
Fonte: Baritalianews.it
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