Continua tristemente a salire il numero di bambini che, dimenticati o lasciati in automobile, muoiono a causa del calore generato da ore sotto il sole chiusi in macchina. Nei soli primi 6 mesi del 2020, in America, sono già 15 i bambini deceduti in automobile, spesso nei vialetti di casa, dimenticati o non visti dai propri genitori.
Una statistica nazionale dimostra che i decessi dei bambini in auto variano a seconda delle circostanze: il 56% dei bambini viene lasciato inconsapevolmente all’interno di un veicolo, il 26% è entrato da solo ed è rimasto bloccato all’interno, il 14% viene lasciato consapevolmente dal genitore per svolgere veloci faccende e nel 3% le circostanze non sono chiare.
In risposta a questi tragici incidenti, che in media coinvolgono più di 50 bambini all’anno, in America si è riaperta la discussione circa “Hot Cars Act” un disegno di legge approvato a Luglio, ma con forti limitazioni, perchè sposta tutta la responsabilità sull’automobile, richiedendo la presenza in auto di un dispositivo per rilevare la presenza di bambini.
In Italia negli ultimi dieci anni sono morti diversi bambini perché dimenticati in auto. Questo è il motivo principale per il quale è stata emanata a fine 2019 la legge salva bebè che prevede l’installazione dei dispositivi anti abbandono.
L’Italia è il primo Paese al mondo che pubblica una legge che obbliga i conducenti di un’autovettura con un bambino minore di quattro anni a bordo, a munirsi di un dispositivo anti abbandono. Questo perché in Italia, negli ultimi dieci anni sono morti nove bimbi, ma in Usa il fenomeno è ancora più diffuso, addirittura in un anno ne sono venuti a mancare 50.
Le motivazioni per cui i bambini vengono lasciati in auto e per questo rischiano la vita, sono diverse, ma tutti riconducibili all’amnesia dissociativa. Fondamentalmente, una passeggera amnesia dovuta a stress o traumi che porta chi ne è colpito a dimenticare temporaneamente cose anche molto importanti, persino i propri figli.
La vita sempre più frenetica, gli impegni che ogni giorno si accavallano e le difficoltà a gestire ogni aspetto della propria vita e di quella dei propri figli, porta purtroppo, sempre più spesso a momenti di buoi più completo, portando a dimenticare totalmente la presenza dei bambini sul sedile posteriore. Ciò non significa necessariamente che chi ha sofferto di un’amnesia temporanea è un cattivo genitore, piuttosto non ci si rende conto che tutti, in situazioni di sopraffazione, siamo soggetti a questo rischio.
Per contrastare questo terribile fenomeno in aumento anche nel nostro Paese, il Governo ha deciso di emanare la legge salva bebè. Dal 7 novembre 2019 è quindi obbligatorio utilizzare un dispositivo che segnala al conducente la presenza di un bambino a bordo dell’auto.
Si tratta di un dispositivo che rileva la presenza del bambino sul seggiolino e se il conducente si allontana inizia ad emanare dei segnali sia uditivi che visivi.
Le caratteristiche che il dispositivo antiabbandono deve possedere sono:
I modelli in commercio sono diversi e di ogni brand dai più famosi ai meno conosciuti. Le tipologie fra cui scegliere prevendono quello direttamente integrato nell’auto, integrato nel seggiolino, oppure dispositivo antiabbandono indipendente che si installa sotto la seduta del seggiolino e che rileva la presenza del bimbo.
È stato previsto anche un bonus di 30€ come incentivo all’acquisto del dispositivo.
Le sanzioni erano previste a partire dal 7 novembre 2019, ma sono state sospese fino a marzo 2020. Dunque chiunque abbia ricevuto una sanzione prima di tale data può eventualmente presentare ricorso.
Le sanzioni amministrative vanno da un minimo di 81€ ad un massimo di 326€, se il pagamento è effettuato entro i 5 giorni successivi alla notifica, la cifra scende a 56,70€. Inoltre è prevista la decurtazione di 5 punti dalla patente, e se, la violazione viene effettuata due volte è prevista anche la sospensione del documento di guida.
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